domenica 26 aprile 2020

STORIA




           "IL PRIMO UOMO IN ITALIA"



  • 1.000.000 Anni     (Homo Erectus)     Ca' Belvedere - Monte Poggiolo(Forlì)
  •    800.000 Anni     (Homo Erectus)     Ceprano - Basso Lazio
  •    730.000 Anni     (Homo Erectus)     Pineta di Isernia
  •    400.000 Anni     (Homo Erectus)     Quinzano - Verona
  •    230.000 Anni     (Homo Erectus-Anteneandertaliano)   Balzi Rossi(Grotta del Principe) -                                                                                                                                        Liguria


Il sito archeologico più importante sulla scoperta dell'Homo Erectus è quello di Monte Poggiolo, proprio quello che il vostro libro riporta a pagina 174, quindi studiate sul libro, ma leggete la ricerca...

RICERCA




Isernia: l'accampamento dell'Homo erectus

L'accampamento fu scoperto in circostanze fortuite nel 1979, come spesso avviene in questi casi, il sito paleolitico di Isernia “La Pineta”, tuttora ritenuto uno dei più importanti ritrovamenti del mondo, sia per la vastità e la ricchezza di reperti, sia per la datazione (oltre 700.000 anni fa)

sito archeologico di Isernia


Alberto Solinas, in vacanza nel Molise, rintracciò alcuni frammenti ossei e pietre levigate nel terreno smosso dai lavori di sbancamento. All'occhio dell'esperto, quelle tracce si rivelarono di importanza straordinaria: segnalata la scoperta agli archeologi dell’Università di Ferrara, fu subito chiaro che una pura coincidenza aveva portato alla luce i resti di un accampamento di cacciatori

Alberto Solinas 




Fra crani di bisonte, mandibole di rinoceronte e zanne di elefante, dai 300 metri quadrati inizialmente sottoposti a scavi archeologici emersero infatti grandi blocchi di travertino e manufatti in selce e calcare (raschiatoi, denticolati, becchi, ecc.), segno evidente della presenza dell'Homo erectus, per l'occasione ribattezzato Homo aeserniensis (di Isernia). 


Il gruppo di cacciatori primitivi (forse poche decine) aveva costruito lungo le sponde del fiume un accampamento e, per rendere calpestabile l'area abitativa, aveva bonificato parte della sponda paludosa con pietrame e grandi ossa.

Questi ominidi, infatti, non conoscevano ancora l'agricoltura e l'allevamento, si spostavano in bande di tipo familiare e non avevano ancora l'usanza di seppellire i morti. La loro preda preferita era il bisonte, ma non disdegnavano altri “grossi calibri” come elefanti, rinoceronti, orsi, ippopotami e cinghiali

Di particolare interesse per gli archeologi risulta essere lo strato più superficiale dei ritrovamenti che, oltre a un'altissima concentrazione di manufatti, presenta tracce dell’uso del fuoco (le più antiche finora documentate al mondo).

 GLI STRATI DELLA TERRA DEL SITO                                ARCHEOLOGICO


I reperti sono poi stati portati nelle sale del Museo archeologico di Santa Maria delle Monache, nel centro storico di Isernia. Qui, con l'ausilio dei supporti magnetici, sono state ricostruite anche immagini e scene della vita dell'Homo erectus.


Museo archeologico di Santa                                                    Maria delle Monache

ALCUNE IMMAGINI DEI REPERTI 





Ora eseguite l'esecizio di pagina 176 sul quadernone delle materie, seguite le indicazioni e rispondete a queste domande:

In quale sito archeologico italiano sono stati trovati i più importanti reperti di Homo erectus?

Come l'hanno ribattezzato in Italia l'Homo erectus?

Perchè si insediarono proprio a Isernia?

Quanti sono gli strati della crosta terrestre e cosa si trova in ognuno di loro?

Pensando a questi strati, l'Homo erectus, dove sarà stato trovato? (in quale strato)


Per lunedì 4 maggio 



























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